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Pubblicazione: 21/04/2015
Ginepro (Juniperus communis): arbusto sempreverde alto fino a 3 m con le foglie aghiformi e pungenti. Le piante femminili hanno i fiori a tre squame che si trasformano in bacche tonde e carnose. Vengono raccolte quando sono mature, di colore blu violaceo e si lasciano seccare in un luogo asciutto e ventilato e hanno proprietà antisettiche, balsamiche e diuretiche.
Usi alimentari: le bacche, leggermente pestate o meno si utilizzano nelle cotture lunghe e lente della selvaggina, della carne di maiale oppure nelle marinate per pesci di sapore robusto.
Lentisco (Pistacia lentiscus): appartiene alla famiglia delle Anacardinacee ed è una delle piante più tipiche della Macchia mediterranea in Sardegna, associato spesso al mirto e all’olivastro. Pianta dai molteplici impieghi, in campo medico, ma anche per la produzione di oggetti d’uso quotidiano, è stata il più comune sostitutivo dell’olio d’oliva, nelle zone di diffusione.
Usi alimentari: dalla resina, si produce il liquore tipico di Chio; attualmente, si sta riscoprendo il suo utilizzo come olio, in Sardegna.
Mirto (Myrtus Communis): arbusto sempreverde, della famiglia delle Mirtacee, dalla caratteristica foglia piccola e lucida, diffusissimo in Grecia e in Sardegna, oltre che nell’Italia meridionale e insulare, utilizzato sin dall’antichità per le sue proprietà curative (si credeva che curasse l’ulcera) oltre che come inchiostro e profumo.
Usi alimentari: le bacche servono per la preparazione di sciroppi e del celeberrimo liquore, le foglie per insaporire le carni rosse e la selvaggina
Rosmarino (Rosmarinus officinalis): pianta spontanea che cresce su tutta la fascia costiera del Mediterraneo arrivando fino a 1500 m s.l.m. Si tratta di un arbusto con le foglie piccole e strette di un colore verde scuro e ricche di ghiandole oleifere. Durante tutto l’anno sono presenti i fiori di colore azzurro-violetto e vengono utilizzati insieme alle foglie. Possono essere essiccate ma il profumo delle foglie fresche è inconfondibile e non paragonabile a quelle secche. E’ una delle piante aromatiche più utilizzate nella cucina mediterranea. Il suo nome deriva dal latino e potrebbe essere “rugiada di mare”, “rosa del mare” o “arbusto di mare”.
Salsapariglia (Smilax Aspera): appartiene alla famiglia delle Liliacee e il suo nome deriva da una commistione fra il greco “smilè”,raschietto e il latino “asper”, pungente, entrambi in riferimento alla ruvidità delle foglie e alla presenza di spine. E’ una pianta sempreverde, comune in Liguria, nell’Italia centro-meridionale e nelle isole, che ricorda un po’ gli asparagi nella forma
Usi alimentari: grosso modo le stesse preparazioni degli asparagi, tenendo conto del suo retrogusto amarognolo, piuttosto gradevole
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